Il manager in Italia risulta essere una tra le professioni più ambite tra i giovani d’oggi. Oltre all’ottima remunerazione, questa figura gode di grande prestigio a livello sia professionale che umano, ma deve rispettare i doveri e le responsabilità che ne conseguono. Analizziamo questo ruolo negli aspetti che lo costituiscono.
Di cosa si occupa il manager
Il manager è una figura di spicco che lavora solitamente in aziende, oppure in enti pubblici o privati. Ha il compito di organizzare e dirigere le strategie di business dell’impresa, perseguendo gli obiettivi prefissati per la corretta gestione dell’impresa stessa. L’imprenditore francese Henri Fayol ha ideato la teoria del management, secondo la quale sono principalmente 5 le mansioni a cui il manager deve adempiere:
- AUTORITA’; senza questa, il lavoro non sarebbe ben organizzato e la gestione dei collaboratori diventerebbe poi ostacolante per la corretta realizzazione dei piani aziendali.
- UNITA’ DI COMANDO; in un’azienda efficiente e produttiva, deve esserci un unico superiore da cui si ramificano i vari compiti verso i dipendenti.
- SUBORDINAZIONE; il lavoro al primo posto. Gli obiettivi aziendali hanno la priorità sugli obiettivi personali.
- INIZIATIVA; il manager deve essere in grado di saper ascoltare e prendere in considerazione tutte le idee proposte dal suo team.
- CONTROLLO; assunzione di tutte le responsabilità riguardanti il progetto su cui si sta operando, con annessa pianificazione sul breve, medio e lungo termine.
In breve, il ruolo del manager prevede una competenza in ambito lavorativo a 360°, senza sottovalutare, però, il lato umano, suo e dei suoi dipendenti.
Come si diventa manager
Per ricoprire la posizione di manager, bisogna avere in primo luogo una solida e ferrata formazione universitaria. Non essendoci corsi di laurea specifici per diventare un manager, è consigliato intraprendere dei percorsi propedeutici al management d’azienda. Le facoltà che più attingono a questa professione sono senza dubbio quelle di indirizzo economico, a cui si aggiungono, tra le altre, Ingegneria Gestionale e Giurisprudenza: è di fondamentale importanza, una volta conseguita la laurea, frequentare un master o una laurea magistrale in Management. Ma la preparazione di un futuro manager non si basa solamente sulle competenze acquisite durante gli studi; deve avere caratteristiche umane, spesso innate, che fanno parte della personalità e della sfera emotiva della persona, con particolare interesse verso l’approccio al lavoro e verso le persone con cui collabora.
Diversi tipi di manager
I C-level ricoprono i ruoli più importanti nell’organizzazione di un’azienda:
- CEO (Chief Executive Officer) solitamente corrisponde al presidente dell’azienda e ha il compito di sovrintendere tutte le attività e le strategie dell’azienda. È in cima alla scala gerarchica di un’azienda.
- COO (Chief Operating Officer) è un gradino sotto al CEO e si rifà a lui. Gestisce le operazioni commerciali interne dell’azienda, in modo da svincolare il CEO dalle sue operazioni strategiche.
- CFO (Chief Financial Officer) collabora con il COO e anche lui si rifà al CEO. Si occupa principalmente di aspetti finanziari ed economici dell’azienda.
Queste figure corrispondono alle persone chiave di un’azienda, ai top manager. Oltre a loro, è presente: la figura del direttore, o middle manager, che funge da raccordo tra i chiefs e il livello operativo, godendo di responsabilità su singole organizzazioni aziendali; la figura del First line Manager, che guida i progetti in ambito non manageriale.
In sostanza, il compito del manager è quello di organizzare e definire un obiettivo, tenendo conto della fiducia e della stima dei suoi collaboratori. Per questa ragione, l’essenza di questa figura ricade nel compromesso tra competenze lavorative e personalità, tra studi senza fine e spirito d’iniziativa, tra professionalità e umanità.
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