Le donne manager in Italia sono ancora sottorappresentate ai vertici delle medio-grandi aziende. Nonostante i progressi degli ultimi anni, il gender gap è ancora evidente: le donne ricoprono solo il 20,5% dei ruoli dirigenziali, a fronte di un 79,5% di uomini.
La situazione è migliore nelle piccole imprese, dove la quota di donne manager sale al 28%. Tuttavia, anche in questo caso, la distanza dalla parità è ancora molta.
Le cause di questo divario sono molteplici. Tra le più importanti, ci sono gli stereotipi di genere, la mancanza di flessibilità lavorativa, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e privata e la scarsa rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione.
Gli stereotipi di genere associano le donne a ruoli di cura e di supporto, mentre gli uomini sono visti come più adatti ai ruoli di leadership. Questo può influenzare le decisioni di carriera delle donne e ostacolare la loro progressione verso i vertici aziendali.
La mancanza di flessibilità lavorativa è un altro ostacolo per le donne manager. Le aziende spesso non offrono sufficienti opportunità di lavoro flessibile, come il part-time o lo smart working, che possono aiutare le donne a conciliare vita lavorativa e privata.
La difficoltà di conciliare vita lavorativa e privata è un problema particolarmente sentito dalle donne con figli. La mancanza di servizi per l’infanzia e di sostegno alle famiglie rende difficile per le donne manager gestire contemporaneamente carriera e famiglia.
La scarsa rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione è un altro fattore che contribuisce al gender gap. Le donne sono ancora sottorappresentate nei board delle aziende, dove si prendono le decisioni strategiche.
Per colmare il gender gap e raggiungere la parità di genere nelle aziende, è necessario intervenire su tutti questi fronti.
Le aziende devono impegnarsi a superare gli stereotipi di genere, a promuovere la flessibilità lavorativa e a sostenere le donne con figli. È importante anche aumentare la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione.
Il governo può contribuire a creare un ambiente più favorevole alle donne manager attraverso interventi legislativi e politiche di sostegno alle famiglie.
La parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma è anche un fattore di crescita economica. Le aziende che hanno più donne ai vertici sono più performanti e hanno una maggiore redditività.
È quindi nell’interesse di tutti, aziende e governo, lavorare insieme per colmare il gender gap e raggiungere la parità di genere.
In Italia, ci sono già alcune esperienze positive di aziende che hanno adottato politiche per promuovere la gender equality. Tra queste, ci sono aziende che hanno introdotto quote rosa nei consigli di amministrazione, che offrono opportunità di lavoro flessibile e che sostengono le donne con figli.
Queste esperienze dimostrano che è possibile cambiare le cose e che la parità di genere è un obiettivo raggiungibile.
È importante continuare su questa strada e impegnarsi a tutti i livelli per realizzare una società più giusta e più equa.




