Costruire una squadra che funzioni non è facile. In qualsiasi ambito. Comporta e prevede una serie di combinazioni quasi casuali, talvolta contrastanti tra loro. Racchiude quelle che sono le caratteristiche di un rapporto quotidiano, morboso, tra persone con interessi, abitudini e lifestyles diversi e non per forza compatibili, ai quali si aggiungono i molteplici obiettivi che l’azienda o il manager stesso devono perseguire e raggiungere.
Vediamo insieme i punti cardine per un team di successo.
Leadership
La prima, e non superabile, skill che un manager deve necessariamente “applicare” sui suoi collaboratori è la leadership.
“Il capo incute paura; il leader ispira entusiasmo”. Così Harry Gordon Selfridge, imprenditore britannico di grande successo operativo a cavallo tra il XIX e il XX secolo, descriveva la figura del leader.
I principi della leadership, intesa come “il potere d’influenza riconosciuto al membro di un gruppo, capace di condizionare le decisioni degli appartenenti”, infatti, vertono sulla capacità di un individuo di dirigere e guidare, e non comandare, un gruppo di persone di cui, solitamente, è responsabile.
Un ruolo difficile, quello del leader, che si compone di costanti e inevitabili compromessi da perseguire, a partire da quello tra l’autorità e la disciplina da infondere ai propri sottoposti, e la conquista della fiducia degli stessi nei suoi confronti.
Disciplina e fiducia, per l’appunto.
Disciplina
Di rilevante importanza, ma talvolta mal interpretata.
Per disciplina, spesso, si intende ubbidienza che, per molti, fa rima con sottomissione. Non è necessariamente così.
La prima figura a dover mantenere un atteggiamento disciplinato nei confronti sia dei collaboratori che dei compiti assegnati è il leader. Ed è proprio lui che deve istruire il suo team.
Come? Mostrandosi come un modello da seguire, un esempio da cui prendere ispirazione.
Un leader determinato, dedito al lavoro e organizzato, così da instaurare un rapporto alla pari con coloro che lo circondano, guadagnandosi quindi la loro fiducia.
Sì, perché la fiducia va guadagnata.
Fiducia
Il successo del teamwork dipende per buona parte dalle interazioni tra i membri della squadra. Se i rapporti sono basati su chiarezza, onestà e disponibilità, allora favoriranno la riuscita e il superamento di qualsiasi tipo di problema o ostacolo.
La fiducia, il più delle volte, porta a creare rapporti sociali extralavorativi tra i colleghi, il che migliorerà sensibilmente le prestazioni aziendali. È importante quindi promuovere attività di team building, così da creare un ambiente lavorativo sano e, allo stesso tempo, produttivo.
Fare affidamento su un collega risulta inoltre funzionale per subire meno lo stress, riducendo quindi l’assenteismo.
Al concetto di fiducia va accostato quello di stima. Un senso di stima reciproca all’interno di un’azienda, oltre a consolidare le relazioni, porta ad affrontare ogni tipo di ostacolo al meglio, puntando sulla fiducia e sulla collaborazione tra i membri del team.
Non sono, comunque, secondari ai concetti appena citati i fattori “autorità” e “controllo”. È importante, all’interno di un’azienda, che ci siano delle gerarchie da rispettare e che ognuno dei dipendenti svolga la sua mansione al meglio delle sue possibilità, con impegno e accuratezza.
Come riportato nell’Art. 2104 del Codice civile, “Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall’interesse dell’impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l’esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall’imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende.”
Come scritto nell’introduzione, creare un team che funzioni non è semplice. Bisogna conciliare molteplici fattori, che siano personali o lavorativi.
Tuttavia, ne vale la pena.
“Il tutto è maggiore della somma delle sue parti”
(Aristotele, “Metafisica”).




