Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prende parte al programma dell’UE chiamato Next Generation EU, un fondo di 750 miliardi di euro per la ripresa europea post-pandemica. Il Piano è stato deliberato dal Governo italiano, ma è stato sottoposto a valutazione e approvazione dalla Commissione Europea. Il documento è stato definitivamente ufficializzato il 13 luglio 2021, per un importo totale di 222 miliardi di euro, provenienti dal Piano nazionale per gli investimenti complementari e dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, un Fondo complementare approvato dal Governo italiano che sarà attivo fino al 2026. Per indirizzare gli investimenti delle imprese nella giusta direzione, supportando così la ripresa economica italiana, sono state identificate 6 “missioni” specifiche, tra cui digitalizzazione e sostenibilità, che sono state stabilite in ambito europeo. Tra queste missioni, il PNRR ha selezionato delle agevolazioni a cui le aziende possono attingere partecipando a determinati bandi. Il Piano prevede:
- Transizione 4.0
- Turismo 4.0
- Rivoluzione verde e Transizione Tecnologica
- Startup e Venture Capital
- Fondo Impresa Donna
Vediamole nel dettaglio.
Transizione 4.0
Tra i piani più significativi in favore delle imprese, merita di essere citato “Transizione 4.0”. I vantaggi fondamentali di questo piano sono espressi sotto forma di credito d’imposta – non è altro che uno sconto sui tributi da pagare a fine anno. Sarà applicato per beni strumentali, ricerca e sviluppo, innovazione e design e formazione 4.0, agevolando perlopiù gli investimenti per la ricerca e l’abbattimento dei costi d’impresa per la formazione digitale del personale.
Turismo 4.0
Il PNRR è intervenuto sul settore del turismo stanziando un budget di 98 milioni di euro a disposizione delle imprese turistiche, permettendo così un’importante riqualificazione delle strutture ad alto potenziale turistico e una digitalizzazione delle agenzie di viaggio. Inoltre, è stata creata una Sezione speciale turismo all’interno del Fondo Centrale di Garanzia; in questo modo, accedendo al credito d’imposta, saranno agevolati i giovani per l’avvio di un’attività propria, e gli imprenditori già proprietari di un’attività esistente.
Il sostegno prestabilito dal PNRR nei confronti del turismo non consiste solo in fondi o incentivi, ma anche in riforme normative. La più importante riguarda l’istituzione dell’Ordinamento delle professioni delle guide turistiche; questo ordinamento permetterà che questa professione venga regolarmente uniformata così da alzare esponenzialmente il livello del servizio offerto e favorire l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento.
Rivoluzione verde e start up
Rivoluzione verde e Transizione ecologica è il nome della Missione 2 del PNRR. Essa tratta gli “evergreen” dell’agricoltura sostenibile, a partire dalla mobilità sostenibile fino ad arrivare all’inquinamento, passando per l’efficienza energetica degli edifici – tra i tanti – con l’obiettivo di creare una società sostenibile al 100%, con impatto ambientale pari a zero. Inoltre, è stato sostituito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con il Ministero della transizione ecologica, con annessa istituzione del Comitato Interministeriale per la transizione ecologica. Nonostante non siano ancora state rese note le effettive agevolazioni nei confronti degli imprenditori, i fondi saranno assegnati agli investimenti in costruzioni per il 40% ca., agli incentivi alle imprese per il 20% ca. e a famiglie e mezzi di trasporto la percentuale restante.
Nella Missione 4, si cita specificatamente il finanziamento di start up grazie all’ampliamento del Fondo Nazionale per l’Innovazione, che avrà il compito di favorire gli investimenti diretti e indiretti e supportare la realizzazione e la crescita delle nuove start up, accompagnandole per tutto il ciclo vitale. Nonostante questo, l’Italia mostra difficoltà nel trasformare la ricerca scientifica in business, per questo è stato avviato il Green Transition Fund, un fondo volto agli investimenti in campo green.
Fondo Impresa Donna
Ultimo, ma non per importanza, è l’incentivo – il Fondo impresa femminile – che il Ministero dello sviluppo economico mette a disposizione per la coesione e lo sviluppo delle imprese a conduzione femminile. Il Fondo aiuta imprese di qualsiasi genere e numero attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Nel concreto, questi vantaggi sono rivolti a cooperative con il 60% di donne socie, società con quote con almeno due terzi di donne nell’amministrazione, imprese individuali con donne titolari e lavoratrici autonome con partita IVA.
Per concludere, i mezzi per una ripresa post pandemia ci sono stati forniti. Ci sono 6 anni (2021-2026) a disposizione per mettere in atto il Piano nella sua totalità.
Che inizi la risalita.
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